Ciao Sauro, ti andrebbe di presentarti?
Vuoi parlarci del tuo lavoro?
Opero nell’ambito della cucina vegetariana con un approccio gastronomico, cercando di sviluppare una cucina di alto livello basata su principi spirituali e filosofici. In particolare, mi concentro sulla non violenza, sulla stagionalità e su una presentazione esteticamente e gustativamente accattivante.
Cosa ti ha portato a scegliere questo lavoro?
Questa scelta è stata influenzata in parte da un invito indiretto di mia madre, ma soprattutto dalla mia volontà di servire le persone, offrendo loro piacere e cercando di far vivere un’esperienza memorabile.
Che tipo di cucina è la tua? Quali sono i tuoi punti di forza e di debolezza?
La mia cucina nasce dalla scelta di non produrre violenza attraverso l’alimentazione,
evitando cibi che derivano dalla sofferenza di altri esseri viventi.
Fondamentalmente, è una cucina che estrae i sapori dal regno vegetale. Non è una cucina vegana, ma vegetariana, poiché utilizzo anche i latticini che considero preziosi nella mia cultura spirituale e religiosa. Il latte è un alimento sacro, nonostante quanto si dica nella recente letteratura contro l’industria lattiero- casearia.
Il latte che utilizzo è non contaminato. La mia cucina non include uova e cambia con le stagioni. Dialoga con le altre culture utilizzando molti prodotti e tecniche orientali, che spesso mescolo con i nostri ingredienti e con le tecniche tradizionali.
Ci puoi spiegare che differenza c’è tra alimentazione vegetariana e vegana?
La differenza sostanziale tra la cucina vegana e vegetariana è che nella cucina vegana
non si utilizzano prodotti di origine animale come latte, uova e miele. Come dicevo prima, il latte, pur essendo un prodotto di origine animale, non è frutto di violenza, poiché la mucca lo produce naturalmente dopo aver partorito il suo cucciolo e ne ha in abbondanza, rendendone una parte disponibile anche per l’uomo.
La cucina vegana, invece, esclude completamente i prodotti di origine animale. Personalmente preferisco chiamare la cucina
vegana ‘cucina vegetale’.
Ci puoi dare un consiglio su una sana ed equilibrata alimentazione?
Oggigiorno, c’è una convergenza tra il sapere antico e quello moderno, anche in una chiave antropologica. Vediamo come gli aspetti della medicina tradizionale cinese e dell’ayurveda confluiscano nelle scoperte della scienza della nutrizione e della dietologia moderna. Il consiglio è di mettere molta enfasi sul mondo vegetale, sia nella fase di transizione dall’alimentazione tradizionale a quella vegetariana, sia nella scelta etica, come ho fatto io e come molte persone hanno fatto in Italia e nel mondo.
Vi segnalo, tra l’altro, che siamo il secondo paese al mondo per numero di persone che seguono un’alimentazione vegetariana, dopo l’India. Mettere enfasi sul vegetale significa inserirsi in una relazione con la natura basata su un presupposto etico non violento. Un secondo aspetto è mantenere una relazione equilibrata con le stagioni.
Il terzo aspetto è sicuramente il beneficio derivante dai nutrienti presenti esclusivamente nel mondo vegetale, come fibre, antiossidanti e micronutrienti che il mondo animale non può offrire. Nel mondo vegetale rientrano ovviamente frutta, legumi, cereali integrali, cioè tutti quegli elementi strutturali della dieta vegetariana che, oltre a offrire un gusto puntuale e soddisfacente, garantiscono anche una complessità. Questo è un principio importante: la complessità del gusto, una scelta ben ponderata degli ingredienti e un’artigianalità che ci invita a rimboccarci le maniche e tornare a cucinare, evitando la cucina industriale.
Come l’alimentazione sana può contribuire alla salute mentale?
Sicuramente dobbiamo fare una premessa a questa domanda per essere esaustivi. Il cibo
è ricco sia di effetti biologici, intesi come nutrienti, sia di energia e vibrazione, caratteristiche più sottili e meno misurabili dagli strumenti della scienza. Seguendo ciò che è scritto nelle Upanishad, i testi sacri dell’induismo, il cibo, come il latte, per esempio, può essere diviso in un aspetto più grossolano, la parte densa che nutre l’aspetto biologico, e
un aspetto sottile, che come la panna affiora nel latte appena munto, sale verso la psiche per nutrire la parte più sottile della personalità.
L’evoluzione di coscienza è l’ambizione di tutte le anime incarnate, la maggioranza non conosce questa ambizione e si imbratta il campo mentale con un cibo carico di violenza. In una prospettiva spirituale questa qualità negativa è da evitare.
Per nutrire al meglio la psiche, è necessario anche un cibo pulito, sano e fresco come le verdure. Se poi volessimo citare anche un altro ingrediente speciale direi che potremmo condire i nostri piatti con un sentimento molto nobile: la gratitudine. La gratitudine eleva il cibo e ne aumenta la virtù, sia nell’atto di prepararlo sia nell’atto di consumarlo.
Quando si mangia con consapevolezza nei confronti di chi ha preparato il cibo e dell’origine del cibo stesso, questo si trasforma, soprattutto se viene offerto. L’offerta è una piccola alchimia che si realizza con un gesto di consapevolezza e preghiera, trasformando il cibo in qualcosa di più nutriente e, in un certo senso, spiritualizzandolo. Con questa accortezza, il nutrimento si sviluppa su più livelli: biologico, con i macronutrienti; psichico, con un ‘cibo relazionale’ fatto con attenzione, ponderatezza e gratitudine; e spirituale, accedendo a un livello superiore. Il cibo diventa così qualcosa di straordinario, che va oltre il semplice nutrimento per il corpo. L’analogia del corpo come macchina è funzionale a una visione meccanica, ma il cibo non è solo benzina; è anche energia psichica e spirituale. Dovremmo integrare questa visione di gratitudine nel cibo e nell’alimentazione.
Da un pò di tempo frequenti il Club e ci aiuti a impostare un’alimentazione vegetariana. Questo è molto bello per noi del Club e siamo felici di averti con noi. Tu come ti trovi qui?
Sono onorato di essere qui e molto felice di ciò che facciamo insieme. Sono grato di poter dare il mio contributo, ma soprattutto sono contento dei collaboratori che mi aiutano nella preparazione dei pasti e nella progettazione. È molto bello ciò che si crea a livello di gruppo, l’energia che si sviluppa nello stare insieme. Per tutti è fondamentale avere un senso di utilità personale, e cucinare per la comunità dà a tutti un senso di efficacia del proprio gesto.
Ciò crea un senso di gruppo molto appagante, anche per me. Credo che sia questo che mi porta a esprimere apprezzamento e riconoscimento per il beneficio che sentiamo nell’opera che svolgo qui insieme a Itaca.
Cosa ti sta dando l’esperienza del Club?
Mi sta dando la percezione e la consapevolezza che il cibo può essere un veicolo di unione con le altre persone. Realizzando un’opera comune, riusciamo a compiere un gesto quotidiano che dà un senso pratico alla nostra vita e ci offre una bella percezione di noi stessi come gruppo. È bello lavorare insieme, perché il lavoro ha una qualità molto interessante: crea legami. Il fatto di stare vicini con un obiettivo e un’opera comune tesse relazioni, vicinanze e unioni che è molto bello coltivare e mantenere nel tempo. Mi sento parte di quest’opera e, sebbene abbia iniziato a collaborare ‘a tempo determinato’, spero che questa nostra relazione continui per un periodo ‘indeterminato’, se posso usare questa parola.
Se dovessi raccontare il club in una frase che frase sceglieresti?
Direi che la frase potrebbe essere questa “insieme siamo forti e la nostra unione moltiplica le nostre possibilità”.
Grazie Sauro!
Il 16 maggio 2025 Club Itaca Milano celebra vent’anni di impegno nella promozione dell’autonomia socio-lavorativa di persone con una storia di disagio psichico. Due decenni di attività, durante i quali il Club è diventato un punto di riferimento per centinaia di persone, contribuendo a costruire una cultura nuova della salute mentale.
Oggi Club Itaca Milano conta circa 250 soci iscritti, con una media di 60 partecipanti attivi ogni mese e 16 presenze giornaliere. È un luogo dove persone con disturbi psichici maggiori possono intraprendere percorsi significativi di recupero del benessere, dell’autonomia e della vita sociale. Al Club ogni persona non è un semplice utente, ma un socio, parte integrante di una comunità fondata sulla reciprocità e sul rispetto. Soci, volontari e staff collaborano fianco a fianco, condividono responsabilità e contribuiscono insieme al buon funzionamento dell’intera struttura.
Lo spiegano bene le parole di Anna, Socia di Club Itaca da circa 10 anni e che con frequenza assidua e settimanale va al Club: “ogni settimana frequento il Club perché per me è un punto di riferimento, un luogo dove posso trovare aiuto quando ho bisogno, e in cui riesco riesco a sentirmi accolta in un clima di cordialità. Al Club mi sento me stessa, ho dei limiti per la mia malattia ma so che le persone al Club mi possono capire, senza giudizi. Ho degli amici al Club e quando vado, so di essere utile. In genere il mio compito è essere in cucina e dare una mano nella preparazione dei pasti. Mi sento utile”.
Accanto a Club Itaca si sviluppa il progetto Job Station, che ogni mese a Milano consente a 45 soci di impegnarsi in un’attività lavorativa attraverso le 34 Aziende Partner, e questo grazie al supporto – diretto e indiretto – ricevuto lungo il percorso di reinserimento sociale e lavorativo promosso dai due programmi di Progetto Itaca.
L’impatto di Club Itaca non si è limitato a Milano: grazie all’energia e alla visione dei fondatori si è esteso a livello nazionale. Oggi infatti sono attivi 13 Club Itaca in tutta Italia, che coinvolgono ogni anno quasi 1.000 persone in percorsi di inclusione e autonomia. Ogni giorno, circa 135 persone con disturbi della salute mentale frequentano gli spazi dei Club per partecipare alle attività.
Nel corso degli anni, l’impegno della di Progetto Itaca ha contribuito a diffondere una nuova consapevolezza sulla salute mentale attraverso servizi gratuiti, accessibili e professionali. Progetto Itaca è oggi una realtà attiva su più fronti: dalla prevenzione all’inclusione lavorativa, dall’ascolto telefonico alla formazione dei volontari.
La prevenzione rimane un pilastro essenziale: solo nell’ultimo anno, oltre 3.300 studenti di Milano e provincia sono stati coinvolti in progetti di sensibilizzazione, grazie al contributo di 23 psichiatri e 16 volontari.
Progetto Itaca Milano si fonda su una convinzione forte e chiara: i disturbi della salute mentale sono curabili e ogni persona ha diritto a un percorso di cura tempestivo, personalizzato e libero da stigma e pregiudizio.
“In questi vent’anni abbiamo visto cambiare tante vite. Il nostro lavoro quotidiano è guidato dalla fiducia nel potenziale delle persone, anche nei momenti di maggiore fragilità. Club Itaca è molto più di uno spazio: è una comunità viva, dove ognuno può riscoprirsi capace, accolto, partecipe. Qui le relazioni sono il punto di partenza per costruire autonomia, fiducia e futuro. In vent’anni abbiamo visto la forza della condivisione trasformarsi in cambiamento vero” – dichiara Francesco Baglioni, Direttore di Progetto Itaca.
Un aperitivo in musica che ha un gusto particolare. Non il solito aperitivo, non la solita musica.
Sabato 8 giugno, la voce dei giovani risuonerà sul palcoscenico in Fabbrica del Vapore presso lo spazio The Art Land con un aperitivo concerto.
L’evento è parte di un progetto a sostegno della salute mentale, in particolare quella dei giovani, frutto della collaborazione tra quattro realtà:
Dopo il concerto, si terrà un dibattito aperto e libero fra le giovani volontarie di Progetto Itaca, che porteranno la loro testimonianza, e i ragazzi e le ragazze che racconteranno la loro esperienza compositiva: il pubblico non potrà fare altro che emozionarsi.
Un poker vincente: Mondomusica, Progetto Itaca, Parole O_Stili, Sense Your Voice. Quattro realtà che hanno messo in campo le loro forze per trasmettere un forte messaggio: la salute mentale passa anche attraverso l’arte, i sensi e l’ascolto.
Con la firma creativa dell’agenzia Dentsu Creative Società Benefit e il planning media di Dentsu X, la campagna DOOH è on air dal 1° gennaio su tutto il territorio nazionale.
Il mondo digitale è entrato pienamente all’interno delle nostre vite. Le nostre relazioni, siano esse familiari, amicali o lavorative, vivono nel doppio spazio del reale e del digitale. Infinite parole sono condivise nell’etere ogni istante della nostra vita, vivendo l’esperienza
distopica di essere costantemente in contatto con tutti. Le generazioni più giovani sono nate all’interno di una realtà iperconnessa e digitalizzata e per loro esiste un nuovo punto di vista per cui mondo digitale e mondo reale convivono nello stesso spazio e nel medesimo tempo. Ma quali sono i rischi in cui si incorre quando ci si perde nell’impalpabilità del digitale e ci si allontana dall’esperienzialità che è il fulcro stesso del vivere? È ciò che vuole raccontare Fondazione Progetto Itaca, realtà impegnata da sempre in attività di sensibilizzazione, prevenzione e supporto sulla salute mentale, che quest’anno ha deciso di firmare con Dentsu una campagna di sensibilizzazione dedicata alla disconnessione digitale.
Per Progetto Itaca e Dentsu Italia SB è importante vivere a pieno la realtà spegnendo il mondo online per nutrire i legami sociali e prendersi cura della propria salute mentale. La tecnologia è uno strumento da gestire in modo appropriato senza abusi: sono diversi, infatti, gli effetti che gli psichiatri stanno osservando negli ultimi anni e in particolare tra i giovani causati da un eccessivo e smodato utilizzo del digitale. Uno tra essi è il disturbo del sonno: utilizzare i dispositivi prima di addormentarsi, avere anche di notte il cellulare vicino e accesso a cui arrivano notifiche a ogni ora, determinano un sonno debilitante che ha ripercussioni sulla memoria e sulla capacità di concentrarsi.
Tra gli effetti estremi c’è l’isolamento: sono in aumento i casi di hikikomori, coloro che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi chiudendosi in casa, senza avere alcun contatto diretto con il mondo esterno se non attraverso internet.
“Questa campagna non parla solo ai giovani ma a tutte le età – afferma Cristina Migliorero, responsabile di Progetto Prevenzione scuola di Progetto Itaca – Non sappiamo più annoiarci perché, anche nei momenti morti, navighiamo incessantemente online. Il mondo digitale si presenta come un’insidiosa medicina anestetica che spegne sì le preoccupazioni, ma annichilisce pian piano qualsiasi desiderio, alienandoci da ciò che è la vita reale. Ci spinge a isolarci e ciò comporta la perdita del contatto con l’altro, il confronto e la crescita personale. Da soli ci perdiamo e non sappiamo chiedere aiuto quando non riusciamo a spegnere le nostre paure. Per cui questa campagna si dimostra come un promemoria quotidiano: è divertente viaggiare con la mente e attraverso internet, ma è entusiasmante mettersi in marcia e andare a vivere le esperienze che ci stanno aspettando fuori.”
“La tecnologia e il mondo online non devono essere demonizzati, ma la loro utilità non deve trasformarsi in un abuso che genera problemi, soprattutto negli adolescenti. – afferma Ilaria Affer, Social Impact Director di Dentsu Italia SB – L’idea della campagna nasce proprio con questo intento: dare più valore alle esperienze offline rispetto a quelle online e parlare ai giovani con il loro linguaggio, senza utilizzare scenari cupi. Come Società Benefit siamo particolarmente orgogliosi di questa campagna realizzata insieme a Fondazione Progetto Itaca mettendo a disposizione la nostra professionalità e le nostre expertise a livello creativo e media”.
Nel cuore di una serata straordinaria, la magia del teatro si è unita alla generosità umana per creare uno spettacolo creativo e ironico, che ha divertito tutti gli spettatori.
La compagnia teatrale de Gli Insoliti Ignoti, sotto la magistrale guida di Emanuele Belotti, ha regalato un’esperienza indimenticabile portando in scena lo spettacolo “2023: ODISSEA NELLO STRAZIO”.
L’evento si è svolto domenica 1 ottobre nel prestigioso Teatro Manzoni ed è stato un momento di pura bellezza artistica e solidarietà. La magia del palcoscenico ha preso vita grazie all’impegno straordinario dei membri della compagnia, che hanno lavorato instancabilmente per portare in scena uno spettacolo che ci ha divertito e ispirato.
Ma c’è di più. L’intero ricavato è stato devoluto a favore di Progetto Itaca Milano ODV, Casa Pediatrica Fatebenefratelli e Commissione Visitatori Visitatrici dell’Ospedale Maggiore Milano Onlus. Grazie a questa donazione, potremo continuare a offrire supporto e risorse fondamentali a chi ha bisogno di noi.
Inoltre vorremmo estendere il nostro ringraziamento non solo alla compagnia teatrale, ma anche a tutti coloro che hanno sostenuto questo evento e hanno contribuito alla riuscita di questa straordinaria serata.
Gli Insoliti Ignoti ha dimostrato che l’arte può essere un potente mezzo per diffondere consapevolezza e ancora una volta, grazie per aver messo in luce l’importanza della salute mentale e per averci sostenuto nella nostra missione.
Dall’11 settembre al 27 novembre 2023 si terrà la nuova edizione del corso base per i volontari di Progetto Itaca Milano!
Il corso durerà 12 incontri e si terrà il lunedì dalle 18.00 alle 20.00.
Con la collaborazione dell’équipe del Dipartimento Salute Mentale e delle Dipendenze, Ospedale Niguarda diretta dal dott. Mauro Percudani e dell’équipe del Dipartimento Salute Mentale del Policlinico, i partecipanti saranno formati e riceveranno materiali sui temi della salute mentale: i principali disagi, la prevenzione e sensibilizzazione, da un eccellente gruppo di relatori tra cui figurano psichiatri, psicologi e assistenti sociali.
Tramite le testimonianze di altri volontari, si parlerà delle attività dell’organizzazione e dei valori di Progetto Itaca, con l’obiettivo di accompagnare i nuovi volontari nella scelta del proprio percorso di volontariato.
Il corso è a frequenza obbligatoria in presenza e a numero chiuso.
La sede principale sarà via A. Volta 7/A, presso la sede di Progetto Itaca Milano al secondo piano. Alcuni degli eventi formativi potranno avere luogo anche nella sede della Casa delle Associazioni di Zona 1 – Via Marsala (2° piano) – 20121 Milano (MM Linea Verde Moscova).
Per l’ammissione è necessario prendere appuntamento per un colloquio conoscitivo e di selezione individuale, scrivendo all’indirizzo relazioni.esterne@progettoitaca.org.
I colloqui avvengono nei mesi di giugno, luglio e agosto.
Al termine del corso, si programmeranno gli incontri individuali di orientamento. Dal mese di Gennaio 2024 inizieranno i Corsi di approfondimento e gli affiancamenti specifici per ogni progetto.
Ogni coordinatore di Progetto propone ai volontari incontri di coordinamento interno e supervisione con professionisti dei Servizi, per programmazione, verifica e supporto ai volontari.
Vi aspettiamo numerosi!